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Il budget previsto dal Pnrr (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) arriverà nel corso del 2022 a dare conforto ai produttori, dopo un inizio anno difficile per l'export di vini italiani.

Il 2022 si è aperto con un rincaro medio a carico delle aziende del 10% a bottiglia a causa di aumenti in bollette, materie prime e trasporti.  Si stima che i costi aggiuntivi arriveranno a pesare sulle spalle degli imprenditori 1,3 miliardi di euro. 

Una seria difficoltà per il Made in Italy in termini sia di export che di consumi interni. Per le aziende vinicole, infatti, si è reso necessario modificare i listini per evitare di lavorare in perdita. 

L’allarme lanciato dall’inchiesta dell’Unione Italiana Vini (Uiv) teme forti ripercussioni nel commercio italiano con l’estero. L’Italia, infatti, è il Paese più esposto al rincaro di gas naturale ed energia rispetto ai concorrenti francesi e spagnoli che possono contare su mix energetici differenti e policy di contrasto più efficaci.

Per evitare il rischio di perdere quote di mercato a vantaggio dei competitor europei, l’Italia corre ai ripari. 

Paolo Castelletti, segretario generale di Unione Italiana Vini, chiede al Governo un taglio dell’Iva sulle bollette e misure per contenere anche il costo del gas.

“In ottica di risparmio la parola chiave per un settore che consuma molta energia è quella degli investimenti”, sottolinea Castelletti, “in tal senso nuove opportunità arriveranno con il budget messo a disposizione dal Pnrr per questo tipo di azioni, che prevede anche l’attuazione di incentivi su parco solare, innovazione e meccanizzazione”. 

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