Sfiora i 10 miliardi di euro il valore complessivo dell’imbottigliato certificato nel 2021 da Valoritalia che, a Roma, ha presentato, sulla base dei dati emersi dai processi di certificazione di 218 denominazioni di origine italiane, il proprio Annual Report.
Da questa articolata fotografia del Vigneto Italia emerge che nonostante l’emergenza sanitaria le vendite di vino a denominazione crescono in doppia cifra (+12%) e non soltanto grazie alle impennate delle vendite online.
“Un bilancio per molti versi sorprendente se si tiene conto di quanto è accaduto nell’ultimo triennio” – ha sottolineato Francesco Liantonio, Presidente Valoritalia – “le nostre Denominazioni di Origine hanno ottenuto una performance straordinaria, registrando una crescita record, frutto della capacità mostrata dalle nostre imprese di cogliere ogni opportunità, coprire ogni spazio, gestire al meglio il proprio potenziale, ottimizzare risorse e relazioni”.
Risultati che infondono ottimismo, non solo tra i player del settore. A fare da locomotiva rimane il Nord-Est, con il Pinot Grigio delle Venezie e il cosiddetto Sistema Prosecco (che comprende la Doc Prosecco e le Docg del Conegliano-Valdobbiadene e dell’Asolo), con una crescita complessiva che nel biennio 2020-2021 ha toccato quasi il 23%, per un totale di poco inferiore al miliardo di bottiglie.
Ma di tutto rilievo anche le impennate di altre prestigiose denominazioni, come:
“Oggi certifichiamo quasi 20 milioni di ettolitri, equivalenti al 56% della produzione nazionale di tutte le Do” – ha precisato Giuseppe Liberatore, Direttore Generale di Valoritalia – “nel nostro sistema vengono gestiti i movimenti di 95mila operatori che rappresentano buona parte dell’intero comparto vitivinicolo. Una macchina organizzativa estremamente sofisticata, unica nel suo genere, che costituisce una sorta di benchmark a livello mondiale”.