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Turismo Organizzato. Dal Governo servono più sostegni adeguati a tour operator e agenzie viaggi.

Le associazioni del Turismo Organizzato chiedono al Governo più sostegni adeguati a tour operator e agenzie viaggi ed in particolare che:

  • venga attivato un meccanismo di detraibilità fiscale delle spese per vacanza sul modello di quelle sanitarie;
  • si intervenga sulla moratoria sui finanziamenti, mutui e prestiti.

I finanziamenti stanziati per il 2021 sono stati pari a 1/sedicesimo dei sostegni del 2020.

In totale 225 milioni verranno ripartiti tra tutti i player della filiera turistica.

Le Associazioni del Turismo Organizzato chiedono dunque che il Governo: ”provveda, quanto prima, a deliberare un nuovo scostamento di bilancio per mettere a disposizione del settore sostegni adeguati”.

Inoltre sostengono che sarebbero necessari almeno 500 milioni solo per il Turismo Organizzato.

Infatti il biennio 2020/21 ha fatto registrare una perdita di fatturato elevata. E si prevede che si sommeranno altri 6 miliardi quest’anno.

Le Associazioni sottolineano che il conflitto tra Russia e Ucraina, ha generato da un lato un’instabilità geopolitica e dall’altro una significativa diminuzione del potere d’acquisto degli italiani.

Ciò non favorisce la situazione e si attende anzi un ulteriore decremento nel settore turistico per il 2022.

Per quanto riguarda l’andamento delle prenotazioni delle vacanze, secondo i dati di Confindustria Viaggi, si evidenzia un calo medio del 95% nel 2021 e del 53% nel 2022.

Anche sul fronte incoming le cose non vanno meglio. Nel 2019 gli arrivi dalla Russia erano pari a circa 1,8 milioni di persone e generavano una spesa di 984 milioni di euro.

Inoltre, in vista della Pasqua si assistendo ad un raffreddamento delle prenotazioni sui viaggi internazionali dovuto al clima generato dal conflitto bellico.

Purtroppo la gravità della crisi del turismo è anche sottolineata dai numeri relativi all’aspetto occupazionale.

Si pensi che durante la pandemia circa il 20% delle imprese del Turismo Organizzato ha cessato l’attività. E a fine 2022 si stima un’ulteriore chiusura del 35%.

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